Faticosissimo? Sì, ma… Meraviglioso!

Sono i due superlativi che meglio rappresentano la nostra esperienza di “Famiglia affidataria” della piccola Giulia.

Nel 2004, Giulia aveva 4 mesi, era nata prematura e alla nascita pesava solo  un chilo. Dopo un breve periodo di affido diurno, per consentire alla mamma il rientro al lavoro, la bambina è tornata alla famiglia d’origine sotto la nostra amorevole “lontana” presenza: l’abbiamo sempre incontrata, andavamo a prenderla al nido, la tenevamo con noi nelle sere d’inverno mentre la mamma studiava per garantire a lei e ai suoi fratelli un futuro migliore.

Nell’estate del 2007 la mamma di Giulia vince un concorso che le garantisce “il posto sicuro” ma con turni di lavoro che la impegnano in orari talvolta disagiati. Di comune accordo con la mamma e i servizi sociali abbiamo pensato ad un “affido residenziale” e così con Giorgio, mio marito e le mie figlie Giada e Alessia, rispettivamente di 19 e 14 anni,  ci siamo tuffati in questa nuova avventura.

Così, il 1° settembre, Giulia comincia il suo percorso di affido residenziale. Magra, grandi occhioni nocciola, una piccola bocca riempita tutta da un “ciuccio” bianco e rosa ci ha messo subito alla prova esibendo la sua modalità relazionale. Questo era ciò che capitava prima della cena:

Giulia: “voglio un Kinder”. Noi: “no Giulia, è ora di cena e poi si chiede per favore voglio un Kinder”. Lei insiste e noi ribattiamo: “no te lo abbiamo spiegato, però se smetti di fare i capricci e chiedi per favore lo avrai dopo cena”. Lei: “no, adesso!!!” e in preda alla rabbia si è buttata per terra sbattendo pugni, tirando calci e testate. Noi non abbiamo ceduto ma, guardandoci negli occhi, Giorgio e io ci siamo chiesti: “ ce la faremo mai?”

Sentendo Giada e Alessia chiamarci “mamma e papà”, Giulia ha cominciato a farlo anche lei. Noi siamo stati alquanto lusingati, sorpresi e interdetti ma il nostro cuore si è colmato di gioia e con il bene placido della mamma e dei servizi sociali, Giulia può affermare convinta: “Io ho un papà e 2 mamme!!!”.

Abbiamo condiviso il suo primo giorno di scuola materna un po’ “insaccata” nel suo nuovo grembiule verde; il suo primo giorno di scuola elementare con lo zaino in spalla quasi più grande di lei… sempre tutti presenti: Norma, Giorgio, Giada, Alessia e la sua mamma.

In questi 7 anni si sono avvicendati momenti tristissimi (la morte di mio papà) e gioie grandi: il matrimonio di Giada – Giulia damigella – e la nascita di quello che lei prorompentemente chiama “mio nipotino Gioele”. E’ sempre lei protagonista delle vicende della nostra famiglia, anzi SUA famiglia.

La grande fatica sta nell’organizzazione quotidiana: Giulia frequenta la 4^ elementare, va al catechismo, fa ginnastica artistica e con ottimi risultati ma necessita anche di supporto, per cui sedute di psicomotricità e di logopedia, il tutto inserito in un corpo di un metro e trenta centimetri, condito da uno spirito libero un po’ ribelle. Nessuna fatica, però, potrà mai scalfire l’amore che noi proviamo e viviamo quotidianamente e che quotidianamente ci viene ricambiato: “Mamma sei bravissima, io ti adoro!”

Ogni giorno una nuova sfida ci attende: Giulia sta crescendo, l’adolescenza è alle porte con tutte le complicanze dell’essere adolescente oggi.

Il buon Dio, la Vergine Ausiliatrice e i nostri Santi Salesiani che hanno messo Giulia sulla nostra strada continuino a vegliare e ad accudire tutti noi perché Giulia possa diventare: “ONESTA CITTADINA e BUONA CRISTIANA” una persona cioè in grado di scegliere di FARE IL BENE.

 

Norma e Giorgio Barbero
Aspiranti Centro Locale DB2000