Mamma oggi

Come tutte le mattine è partita l’allegria! C’è chi litiga per il biscotto, chi si deve pettinare i capelli, chi reclama il seno per essere allattato e un marito che si dà da fare per rendere più agevole la mia esistenza.

Sono le 7:30, i miei quattro bimbi sono iperattivi e si sono appena lasciati la notte alle spalle!

E poi ci sono anche io, Chiara, 35 anni, salesiana cooperatrice da 6, di professione insegnante alle scuole elementari.

È passato tanto tempo da quando, seduta sul muretto all’Oratorio della Crocetta, seguivo con lo sguardo quel “buffo signore” (così l’ho definito la prima volta che l’ho visto) che ora è padre delle mie quattro creature.

Spesso mi chiedono di testimoniare… e io sempre provo imbarazzo di fronte a questa posizione cattedratica. Perché la realtà è che sento semplicemente di aver lasciato che le cose accadessero per come dovevano accadere, senza metterci chissà quale pianificata o incosciente decisione.

Nel Vangelo del nostro matrimonio era scritto che andasse così: “Vi ho scelti e costituiti perché andiate e portiate molto frutto e il vostro frutto rimanga”.

Oggi sono madre, una parola che mette ancora i brividi, e sono madre di quattro figli. L’ultimo nato, Tommaso, è come una benedizione del cielo. Mi guarda e inizia a sorridere, dopo appena un mese di vita.

Non è tutto facile: i bimbi reclamano il loro spazio e mi vogliono tutta per sé; e peraltro avrei anche un marito. Ricordo le parole di don Gianni Cattane al corso di preparazione al matrimonio: “Ricordate che il marito lo scegliete per sempre, i figli vi sono solo affidati per un tratto della loro esistenza”.

Sono felice, nonostante la stanchezza che ogni tanto mi coglie, perché sento che stiamo realizzando, pur con i nostri difetti, quello per cui siamo stati chiamati al mondo. Il segreto di una vita felice è proprio tutto qui: vivere ogni istante quello per cui siamo stati chiamati.

Sono moglie e mamma e divento santa (“perfetta” come direbbe il Vangelo) solo se riesco a fare bene la moglie e la mamma; altri sono chiamati a vincere i premi Nobel, ad assumere responsabilità planetarie, a dirimere conflitti, a scrivere meravigliosi libri e a tenere affollatissime conferenze. Io sono una moglie e una mamma, due aspetti compenetrati della mia esistenza che mi rendono una creatura intera e, lo dico con grande senso di pudore e umiltà, una armonica vita.

Sabato scorso ho incontrato nella via centrale di Chieri, dove vivo, una mia ex alunna di origine egiziana. Mi ha abbracciato e l’ho abbracciata. Mio marito si è quasi commosso e mi ha detto che è in questo che si vede che io sono salesiana.

Ho ancora tanto da imparare, enormi spazi da riempire per essere la brava maestra che vorrei essere, ma provo ad amare ciascuno dei miei alunni come se fosse l’unico e l’ultimo. Anche in questo caso, non l’ho pianificato a tavolino, l’ho appreso per osmosi dai tempi dell’Oratorio, dove anche io ero accolta da sguardi sereni e sorrisi a trentadue denti e dove sono cresciuta nell’amore con mio marito stando dentro quella comunità e vivendo il nostro amore come una normale evoluzione della nostra amicizia nata in mezzo al cortile e in mezzo agli altri.

Non so se la mia è una famiglia esemplare. So che io ci sto bene dentro e so che non l’avrei desiderata diversa da come è. So che è frutto di un cammino vocazionale che si è dipanato in semplice continuità, giorno dopo giorno, in modo assolutamente naturale, senza nessun angelo dal cielo che mi ponesse in un certo momento una domanda secca…

Per questo sono convinta che l’Oratorio sia fondamentale e che il carisma salesiano, che mi abita da quando ero bambina, abbia ancora tanto da raccontare a questo mondo.

Non so se è testimonianza. È semplicemente il racconto di una vita semplice che vive di un amore straordinario, eppure così naturale, di una moglie, mamma, insegnante e salesiana. Nulla di così complicato e irraggiungibile, è bastato vivere ogni giorno lasciando che il Signore scrivesse a mano libera sul libro della nostra vita.

Chiara Viarengo
Centro Locale Chieri Santa Teresa